Dall’alterazione delle vie aeree alle apnee notturne, vediamo quando lavorano insieme otorini, odontoiatri e ortodontisti. Ad esempio, i dolori riflessi rivelano quanta confusione possa causare nel paziente un dolore riferito all’orecchio, che spesso è causato da una situazione ortodontica complessa. Quando due o più professionisti si trovano di fronte a patologie che richiedono l’intervento di più figure professionali si parla di “multidisciplinarietà”. L’otorinolaringoiatra o otorino si occupa delle malattie dell’orecchio, del naso, della gola ivi compresa la laringe e la faringe. Inoltre si occupa delle alterazioni degli organi di senso: equilibrio, olfatto, gusto, udito. La stretta collaborazione tra queste due figure professionali porta entrambi a consigliare al paziente un consulto previa attenta valutazione da parte del medico di base per meglio indirizzare il paziente. Ortodontisti e otorinolaringoiatri lavorano insieme in diversi casi: alterato sviluppo delle vie aeree superiori, alterazioni dell’articolazione temporo mandibolare (ATM) e conseguente problematica del tratto cervicale, compromissione della funzione nasale e apnee notturne. Queste ultime rappresentano un fenomeno in forte espansione e richiedono l’intervento di entrambe le figure professionali in caso di ridotto sviluppo del palato, oltre che l’intervento dello pneumologo e di un nutrizionista se il paziente è in sovrappeso. Una patologia molto comune è l’otite media ricorrente che ha dimostrate interconnessioni anatomo-funzionali tra cavo orale e apparato otorino e che quindi spesso, nell’inquadramento diagnostico e nell’attuazione del piano di trattamento del paziente in crescita, vede la collaborazione dell’ortodontista per affrontare e risolvere problematiche legate alla funzionalità respiratoria e linguale, mediante una terapia ortodontica di tipo preventivo e/o intercettivo. Ma la patologia, che meglio di qualsiasi altra, rende lampante il legame tra otorinolaringoiatria e odontoiatria è la sinusite. La sinusite è una patologia che indica l’infiammazione dei seni paranasali, ovvero, delle cavità create dalle ossa del cranio, all’interno delle quali il muco viene immagazzinato. Lo stretto rapporto anatomico tra i denti (premolari e molari) dell’arcata superiore con i seni mascellari, spesso genera una sinusite odontogena, causata da patologie dentali. Di sovente, le infezioni dell’arcata superiore possono espandersi ai seni paranasali, causando questo tipo di sinusite e tal volta queste infezioni possono essere conseguenti a cure odontoiatriche o a impianti dentali mal eseguiti. La sinusite odontogena va distinta da quella rinogena mediante la valutazione dei sintomi caratteristici riferiti, anche se alcune volte, soprattutto nelle fasi iniziali, possono apparire sfumati. I sintomi sono: dolore al volto, spesso unilaterale, localizzato in corrispondenza di guance, mascella e orbite, inoltre si può avere mal di testa, ostruzione al naso con o senza secrezioni di materiale purulento, mal di denti, riduzione di olfatto e gusto. Il dolore ai denti, sintomo della sinusite è particolarmente rilevante in ambito odontoiatrico, questo perché, spesso, in presenza di questo disturbo, il paziente tende a rivolgersi direttamente al dentista che, però, dopo la visita ed eventuale radiografia, lo indirizzerà verso l’otorino. Infine, dopo un’estrazione di un dente, l’eventuale collegamento tra seno mascellare e cavità orale, dovrebbe sempre essere ripristinato onde evitare, come prima conseguenza una sinusite. Quando si presentano questi problemi, avere come interfaccia un otorino in grado di risolverli è davvero un valore aggiunto per gli odontoiatri e per i pazienti.
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